Caro giardino, prenditi cura di me.
“Delicate storie di vita e di ben-essere nella natura”: con queste poche e semplice parole, l’autrice Monica Botta descrive perfettamente l’anima e il cuore di questo piccolo e allo stesso tempo intenso volume.
Ognuno di noi, in presenza di un giardino, un orto, un bosco, trae immediato piacere mentale e fisico. È ciò che, in termini scientifici, viene definito biofilia: un legame affettivo, profondo e primitivo con la natura. L’architetto paesaggista racconta della sua esperienza nel campo degli healing gardens, delle vere e proprie aree verdi progettate con l’obiettivo di aiutare i processi di guarigione, un valido supporto alla riabilitazione e alla disabilità soprattutto nei luoghi di cura in cui c’è grande bisogno di momenti e spazi positivi, di svago, di benessere.
“Tu che realizzi quei giardini lì, ma fanno davvero bene?” […] Gli racconto di qualche esperienza vissuta personalmente, vista e comprovata. Di come gesti come tagliare, pulire, trapiantare, innaffiare possono essere molto utili quando le giornate sono sempre uguali. Quando non si guarda più la televisione o non si leggono più i libri. E di quel senso di cura che [le persone anziane] devono destinare a qualcosa che domani fiorirà, o cambierà colore, che fa la differenza.
È proprio vero che, come scrive lo storico dei giardini Marco Martella, “Il giardino cura il giardiniere che lo cura”.